Ci sono scrittori capaci di creare personaggi così riusciti in quanto a realismo e umanità da fargli quasi prendere vita dalle pagine. Con queste figure letterarie empatizziamo per tutta la durata della narrazione e, una volta conclusasi, spesso sentiamo che essi continuano ad accompagnarci ancora. A volte, a romanzo terminato, ci sembra di accomiatarci da un vecchio amico. Altre volte tali personaggi sono così inquietanti da faticare a prendere sonno. Ecco sei proposte di lettura in cui troverete altrettante protagoniste, nel bene o nel male, indimenticabili.
Cambiare l’acqua ai fiori
di Valérie Perrin
Il popolare romanzo di Valérie Perrin, scrittrice francese e compagna del regista Claude Leluche, rappresenta un vero caso letterario. Dopo un esordio in patria tutt’altro che brillante, è uscito in Italia a cura di Edizioni E/O ed è balzato in breve tempo in vetta alle classifiche di vendita grazie all’entusiastico passaparola. Il successo di questo libro si deve certamente allo stile originale dell’autrice, leggero e profondo al contempo, alla trama efficace, ma soprattutto alla forza di Violette, la protagonista quasi cinquantenne che lavora come custode di un piccolo cimitero. Una donna elegante, riservata sulla propria vita, ma pronta ad accogliere nella sua casa e ad ascoltare chiunque voglia condividere con lei la propria storia. Una donna che ha fatto della solitudine in parte uno scudo, in parte un’amica, e che insegna che si può davvero sempre ripartire, magari proprio dal luogo dove, solitamente, tutto finisce.
Fiore di roccia
di Ilaria Tuti
Un romanzo che esce dai binari del poliziesco/giallo a cui Ilaria Tuti, scrittrice friulana che ha esordito negli ultimi anni, ci aveva abituati. Qui la narrazione si dipana nel passato, precisamente ai tempi della Grande Guerra. Agata, la protagonista, è l’emblema della tenacia, della resilienza, della forza d’animo e integrità di chi non perde i propri valori nemmeno trovandosi alle prese con una sfida così dura e meschina come la guerra, che tende a trascinare gli uomini verso gli istinti più bassi. Ma in questo libro c’è una pluralità di figure femminili forti. Sono le donne del paese che, assieme ad Agata, decidono di aiutare i propri uomini al fronte (gli alpini) portandogli, con gerle pesantissime e scalando cime impervie, cibo e rifornimenti. Donne che sono poi le nostre antenate, che descrivono molto bene cosa volesse dire essere donna a quei tempi quando la vita andava così spesso a braccetto con la fame, la crudeltà e la morte.
Non ti muovere
di Margaret Mazzantini
La protagonista del best seller di Margaret Mazzantini, da cui il regista/attore Sergio Castellitto, marito dell’autrice, ha realizzato un film altrettanto di successo, è una figura femminile solo in apparenza debole. Di bassa cultura, poco attraente, passiva nei confronti degli uomini che ne hanno in qualche modo sempre abusato, Italia, che porta il nome del nostro Paese forse non a caso, è una donna che ha saputo andare oltre, un animale ferito che ha lottato per sopravvivere e deciso di vivere, a suo modo, nonostante tutto. Questa sua dicotomia tra forza e fragilità, tra trascuratezza e sensualità selvatica è forse ciò che colpisce tanto Timoteo -affermato chirurgo e padre di una famiglia borghese -e che lo porterà ad iniziare con Italia un’insolita relazione adulterina in cui, solo apparentemente, lui è il più forte. Qui troviamo una donna che sarebbe l’altra donna, l’amante, ma per la quale la Mazzantini ha realizzato l’incantesimo di farci parteggiare, empatizzando al punto di sentire e soffrire con lei.
L’Arminuta
di Donatella Di Pietrantonio
Donatella Di Pietrantonio ha vinto il Premio Campiello con questo romanzo di poco più di 160 pagine grazie allo stile schietto, genuino, senza filtri come la terra in cui è ambientato, l’Abruzzo. In questo caso la protagonista non è una donna, o meglio, non lo è ancora. Si tratta infatti di una ragazzina che, dopo essere stata ceduta da bambina a parenti benestanti perché la crescessero al posto dei genitori in miseria, verrà rimandata (l’arminuta in abruzzese significa proprio ‘la ritornata’), improvvisamente ed inspiegabilmente, nella sua famiglia d’origine. La Di Pietrantonio ha sapientemente dipinto il ritratto di una quasi adolescente che vive lo sgomento e l’incredulità dell’abbandono da parte di colei che credeva la madre, il disagio di ritrovarsi in un ambiente povero e promiscuo, dove i volti sconosciuti rappresentano in realtà la sua vera famiglia. Il tutto è reso attraverso la voce e lo sguardo della piccola protagonista, con candore e spontaneità, senza rinunciare a momenti di tragicomica schiettezza e ruvidità.
Madame Bovary
di Gustave Flaubert
Chi non conosce almeno per sentito dire, o per averlo studiato a scuola, questo classico di Gustave Flaubert? Pietra miliare della letteratura, non solo per lo stile realistico con tratti evidenti di pessimismo, ma soprattutto per Emma, la tormentata protagonista. Una donna che non riesce a rinunciare al sogno di un amore totalizzante, passionale, che non si rassegna a vivere una vita mediocre e noiosa comportandosi come la società e la famiglia si aspetterebbero da lei e finisce per cedere al fascino di uomini spesso superficiali ed egoisti, se non addirittura opportunisti. Una adultera quindi, un’amante del lusso, ma anche una donna che paga lo scotto di vivere in un’epoca in cui l’emancipazione era una chimera. Emma non riesce a farsi detestare dal lettore, tutt’altro, in lei si possono ritrovare quelle ambizioni che portano ad essere fragili, come il bisogno di sentirsi amati e di vivere una vita migliore. Nella sua tragicità, rappresenta in fondo tutti coloro che, almeno una volta, hanno lasciato prevalere le emozioni a scapito della razionalità.
Misery
di Stephen King
Di tutt’altro genere il romanzo del maestro dell’horror americano. Da questo libro, come da tanti altri dell’autore, è stato tratto un film di grande successo, forse più del romanzo stesso, con una straordinaria Kathy Bates che ottenne l’Oscar per l’interpretazione della protagonista. Una donna scialba, sola, emotivamente labile, psicologicamente disturbata ed attaccata tenacemente ad una eroina di romanzi rosa, Misery, che rappresenta per lei la possibilità di vivere una vita piena di amore e avventure. La scoperta che l’autore di tali romanzi intenda far morire il tanto amato personaggio porterà la donna a compiere gesti folli e violenti pur di impedirlo. Un personaggio borderline, inquietante, ma certamente indimenticabile, soprattutto in certe notti insonni. Scherzi a parte, la protagonista di questo romanzo, seppure nella follia, rappresenta il femminile oscuro, la parte buia di una donna infelice che non accetta di perdere quel poco che le rende sopportabile la vita.
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