Trama

La vita di Buck, un semplice cane da compagnia, viene stravolta quando il suo rapitore lo vende a un domatore senza scrupoli che lo addestra a diventare un cane da slitta. Da qui in poi sperimenta tutte le sfaccettature dell’animo umano: crudeltà, meschinità, ma anche altruismo e affetto. La sua adattabilità lo porta a sopravvivere e fa affiorare degli istinti innati, finora sopiti, che lo attirano verso la libertà delle terre selvagge. 

Perché leggere questo libro?

• La scrittura coinvolgente permette di immedesimarsi facilmente nel protagonista
• È istruttivo 
• È breve e facile da leggere
• Presenta una critica sociale sempre attuale

Recensione completa

Quello che colpisce maggiormente in questo romanzo è la descrizione cruda e impietosa dell’essere umano, intensificata dal fatto che il protagonista appartiene ad un’altra specie.

L’occhio del narratore passa continuamente dal punto di vista di Buck, cane ibrido maltrattato da quasi tutti i suoi padroni, agli stessi proprietari che temono e ammirano contemporaneamente l’enorme creatura. Buck è infatti l’incrocio tra un sanbernardo e un pastore tedesco, fatto che gli conferisce una statura possente e un’intelligenza fine. Ma la sua forza non è solo fisica: ciò che più di tutti aiuta l’animale a sopravvivere è la capacità di apprendere rapidamente le lezioni della vita, sia quelle impartite dall’uomo, sia quelle che osserva da lontano. 

Solo i più forti vivono, questa è la legge costante in tutto il romanzo, un chiaro riferimento al darwinismo sociale tanto amato dall’autore. In questo mondo dove la natura e l’istinto di sopravvivenza prevalgono su tutto, Buck viene spinto verso il suo lato primordiale, che si fa sempre più forte quando si addentra nei territori impervi del Canada.

Questo “richiamo” rievoca in Buck le immagini di un passato selvaggio, tipico dei suoi antenati lupi, ed è talmente importante da poter essere considerato come un personaggio in carne ed ossa.