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7 romanzi dell’intramontabile Rosamunde Pilcher


Amate i suggestivi paesaggi scozzesi e della Cornovaglia, storie di famiglia a lieto fine e quadretti di caminetti accesi che scaldano cuori e mani? Questa è l’autrice che fa per voi.

È stupefacente constatare il dato biografico: sono pagine talmente senza tempo, che non ti aspetti siano state scritte da una donna degli inizi del Novecento. La felice penna di Rosamunde Pilcher è capace di armonizzare sentimenti e paesaggi, riportare la dimensione del viaggio a quello del ritorno ed alla crescita. Non scrive banali storie d’amore, ma incontri di persone destinate a stare insieme nel bene e nel male, nonostante tutto intorno a loro dica il contrario.

Un altro grande pregio della Pilcher è quello di insegnarci ad apprezzare i nostri ricordi, facendone i nostri più grandi alleati nei momenti bui, nonché darci preziosi consigli (indiretti) di vita da donare a chi amiamo veramente.

E adesso, vi consiglio 7 romanzi dell’intramontabile Rosamunde Pilcher.

 


Autoritratto

Emma Litton è orfana della madre dalla nascita e suo padre è un pittore famoso. Ben Litton è un artista fatto e finito: dedica la sua intera vita all’arte e alle sue esigenze, il che non fa di lui un padre modello. La vita della figlia è quasi un mistero per lui, da quando a tredici anni lei va in collegio in Svizzera a proseguire gli studi mentre lui accetta una cattedra di insegnamento in Texas. Così, padre e figlia, lasciano la loro tranquilla esistenza a Porthkerris e comincia per entrambi il viaggio intorno al mondo.
Quando Emma ha diciannove anni, il padre torna nel tranquillo paesino e riprende il suo lavoro di tutti i giorni. Niente la può fermare: impacchetta tutti i suoi oggetti, lascia Parigi e torna anche lei a Porthkerris, decisa a vivere con lui. Riusciranno padre e figlia a ricostruire un rapporto affettuoso?
Da leggere perché ci sono rapporti che vanno risolti prima che sia troppo tardi e che possono regalare, oltre ad un affetto passato e presente, anche un futuro più bello.


I giorni dell’estate

Jane March manca dalla Scozia, dalla sua Elvie, da quando sua madre è morta. Da quando suo padre ha litigato con la nonna materna, padrona di casa.
Sono trascorsi sette anni da quel momento, passati a girare per l’America seguendo il lavoro del papà, uno sceneggiatore. La nonna vorrebbe che la nipote tornasse a casa, almeno per una vacanza, ma la ragazza non osa far arrabbiare il padre e rinuncia a un ritorno tanto desiderato. Si convince che lui ha bisogno di lei, che non può lasciarlo solo.
Ci vorrebbe la spinta giusta, per decidersi. Una visita inaspettata e una nuova coinquilina a casa sua saranno in grado di farla finalmente decidere.
Casa sarà sempre casa?
Da leggere perché la famiglia è complessa: non solo la nostra, ma in ogni singola realtà familiare esistono cose non dette che devono essere svelate per consolidare dei rapporti belli e profondi.


Abbiamo una vita sola. Nessuno ci offre una seconda occasione. Se ci si lascia sfuggire qualcosa tra le dita, è perduta per sempre. E poi si passa il resto della vita a cercare di ritrovarla.

Rosamunde Pilcher


Neve d’aprile

Caroline Cliburn ha una vita perfettamente organizzata, ha provato ad andare contro i progetti che la matrigna aveva per lei, in passato, fallendo miseramente. Tra due settimane si sposerà, suo fratello minore Jody andrà a vivere all’estero con la matrigna ed il suo nuovo marito, mentre quello maggiore, Angus, ancora non si sa dove sia. È una vita che non vuole, già sente la mancanza di Angus e perdere i contatti con il giovanissimo Jody è per lei un grande sacrificio. Lo stesso è per il ragazzino: non può accettare il destino senza almeno aver provato a cambiarlo. Dopo aver rivelato che Angus gli ha scritto, Jody propone a Caroline di raggiungerlo in Scozia, dove lui lavora in un hotel. L’undicenne vuole vivere con lui a Londra, dove è la sua vita. La ragazza non sa come fare, ma il piccolo ha già formulato un piano: tanta determinazione non può essere ignorata. Questo viaggio fatto in tempi molto limitati porterà i risultati voluti?
Da leggere per recuperare quella fiducia nel nostro istinto, quello che abbiamo sacrificato sull’altare della logica. Questo è un racconto di come, quando tutto sembra perduto, quando ormai sembra troppo tardi, tutto può cambiare, anche nel solo arco di pochi, meravigliosi e terribili, giorni.


Profumo di timo

Ci sono persone destinate a stare insieme, altre no. Il fato, generosamente implacabile, sarà guida per farle incontrare e dividere. È quello che succede a Virginia, Oliver e John. Un flashback che risale ad anni prima dell’ambientazione del racconto spiega ciò che porta ad un momento di chiusura e spiegazione. Nell’arco di circa due settimane, si possono risolvere interrogativi di anni.
Da leggere perché la vita può sembrare ordinaria, piatta, eppure, forse, stiamo vivendo un’attesa che prima o poi finirà. Sta a noi utilizzare al meglio quel tempo, costruendo le basi di un futuro che si presenterà quando i tempi saranno adatti.


I cercatori di conchiglie

Penelope Keeling, sessantaquattro anni, esce dall’ospedale, contro il parere del medico, dopo aver avuto un attacco di cuore. Per quanto a tutti dia l’impressione di non preoccuparsene molto, non proprio così stanno le cose.
Una battuta d’arresto può servire da innesco per riflettere su un’intera vita. Intrecciate alla sua, le vite dei figli e quella di altri creano un quadro suggestivo, misterioso, emozionante.
Alla fine, il risultato sarà una bellissima opera, preziosa e dal giusto valore, proprio come il quadro dipinto da suo padre, “I cercatori di conchiglie”, dove tutto va al posto giusto.



Ritorno a casa

Judith Dunbar deve lasciare Porthkerris: il lavoro di suo padre è la priorità della famiglia. Siamo nel 1936, lei ha 14 anni e fino a quel momento ha vissuto con tutto il nucleo familiare a Colombo, poi con mamma e sorellina a Porthkerris. In Cornovaglia, negli ultimi quattro anni, la vita scorreva tranquilla tra scuola e l’amicizia con Heather. Tutto dovrà finire, portandola a cambiare scenario: una scuola privata da frequentare come interna, le vacanze da passare con la sorella di suo padre, in una casa che non le piace e lontana dalla mamma. Questi, almeno, sono i piani.
La storia, la Grande Storia, ha sempre la meglio sui nostri progetti personali, così, tra alti e bassi, seguiamo la vita della ragazza fino al 1945. La guerra finisce, l’esistenza continua e può essere felice.
Tra paesaggi mozzafiato e duri tratteggi di Londra in tempo di guerra, è una storia delicata e profonda da non perdere.


Amare non significa trovare la perfezione, ma perdonare terribili difetti.

Rosamunde Pilcher



Fiori nella pioggia

Questa è una raccolta di racconti dove l’autrice riporta con delicatezza e passione determinata i temi a lei più cari: l’amore per la sua terra e per la Scozia, tratteggiate con particolari che rendono ancora più veri i sentimenti descritti; quello per i saldi legami familiari, fatti di poche parole ma dimostrati con pochi dimostrativi atti. Ed infine, l’importanza del passaggio generazionale, un’armonia di silenzi e parole dette al momento giusto.
Da leggere per sapere cogliere il momento giusto, come questi protagonisti, che credono in un amore profondo e maturo che sa manifestarsi quando tutti loro sono pronti ad accoglierlo nelle loro vite.

Adesso ditemi: in quale di questi protagonisti vi siete riconosciuti maggiormente?


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