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Recensione “Io sono Dio”


Trama

Un serial killer tiene in scacco la Grande Mela attraverso una serie di attentati dinamitardi. L’assassino non sceglie le proprie vittime seguendo complicati percorsi mentali e nemmeno si ferma per guardarle morire. In lui, però, è forte una convinzione, quella di essere Dio. Ad indagare sul caso ci sono due personaggi con una vita intrisa di drammi: Vivien Light, una giovane detective, e Russell Wade, un fotoreporter. Insieme ricostruiranno la storia di una vendetta terribile compiuta da un uomo che fu protagonista di quella che viene considerata ancora oggi una delle peggiori tragedie della storia americana: la guerra del Vietnam.

Perché leggere questo libro?

  • Per l’immediatezza delle immagini, quasi di stampo cinematografico
  • Per la tensione emotiva
  • Ha il sapore di un poliziesco americano

Recensione completa

Le guerre finiscono. L’odio dura per sempre, così recita la quarta di copertina, preannunciandoci la tematica principale attorno alla quale ruoterà l’intera trama: la vendetta e la ricerca di un riscatto personale. Entrambi si portano dietro una riflessione sul concetto della guerra e su ciò che resta a chi immola la propria vita per servire la patria, finendo spesso per essere poi dimenticato o lasciato a marcire nella povertà.

“Io sono Dio” è il quarto romanzo di Giorgio Faletti, un autore che mi ha sempre colpita per la sua “voce” inconfondibile e il suo stile molto personale, dal respiro internazionale. Il titolo, così altisonante da aver sollevato qualche critica quando uscì il libro, trae origine dal film Men of HonorL’onore degli uomini, interpretato da Dustin Hoffman.

Ogni personaggio presente nella storia è il frutto del suo passato, è estremamente umano e vive a pieno le proprie passioni e paure, lottando per gli ideali in cui crede. Basti pensare a Vivien, alle prese con la malattia della sorella, o a Russell, ossessionato dall’ingombrante fratello morto e frustrato dalla forte personalità del padre che lo considera un incapace. E poi c’è lui, l’assassino, un reduce dagli orrori indicibili del Vietnam, la cui identità sarà svelata solo sul finale attraverso un colpo di scena.

Scrupolose sono anche le descrizioni, grazie alle quali la città di New York sembra prendere vita, risvegliando gli incubi di quei giorni lontani del 2001, in cui l’America fu messa sotto attacco.

Una lettura in cui azione e tensione non mancano, un viaggio che prenderà per mano il lettore fino alle origini del male.

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